Materiali della Botola: Limiti e Prestazioni

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Materiali della Botola: Limiti e Prestazioni

Se venti anni fa la botola rappresentava ancora una sorta di “tappo” da inserire nella casa e dimenticare, l’introduzione di nuovi e sofisticati sistemi all’interno dell’abitazione ha comportato una sua evoluzione, sia nelle dimensioni che nei materiali. Questo è stato necessario da un lato per permettere le sempre più frequenti ispezioni e manutenzioni, dall’altro per garantire una resistenza maggiore nel tempo.

La botola come soluzioni per l'accesso ai soffitti

Sia in fase di costruzione che di ristrutturazione, il soffitto e i suoi impianti hanno acquistato sempre maggiore importanza, specialmente negli ultimi tempi. La necessità di ottimizzare l’efficienza termica ed energetica dell’abitazione ha infatti spinto all’utilizzo intensivo di macchinari per il condizionamento, per il riscaldamento e per il trattamento dell’aria, tanto grandi da richiedere il posizionamento a soffitto per questioni di spazio. Queste intercapedini, una volta realizzate, vengono sfruttate anche per il passaggio di altri impianti (come per esempio quello elettrico destinato all’illuminazione e le sue relative scatole di derivazione) rendendo poi il tutto ispezionabile grazie all’utilizzo della botola.

Questa soluzione possiede diversi vantaggi: un notevole risparmio di tempo (e quindi di denaro) sia nella posa che negli interventi manutentivi, un accesso più rapido e meno invasivo in caso di guasto ed un migliore utilizzo degli spazi abitativi grazie all’occupazione dei volumi del soffitto. Perché questo sia vero è però necessario che la botola utilizza abbia determinate caratteristiche tecniche e funzionali legate al suo utilizzo.

Materiali tradizionali: cartongesso e legno

Con l’evoluzione degli impianti a soffitto, le soluzioni per così dire “tradizionali” sono diventate via via obsolete. La dimensione sempre maggiore dei macchinari ed il contatto sempre più frequente con situazioni di umidità e/o di condensa (ma anche di piccole perdite di liquido) hanno reso il cartongesso ed il legno inadatti a questo utilizzo, che sia per il peso, per le dimensioni o per le prestazioni tecniche.

Nell’utilizzo di grandi formati di cartongesso infatti si ha necessità di rinforzi per mantenerne la planarità e di telai particolari per sopportarne il grande carico; per questo, le dimensioni alle quali ci si limita sono tradizionalmente comprese nei 60x60cm. Per tutte le misure superiori si è preferito il legno, che risolve sì le problematiche legate al peso, almeno fino a certe misure, ma incorre in quelle relative all’umidità ed alle escursioni termiche.

Questi prodotti hanno rappresentato le uniche soluzioni fintanto che il loro utilizzo è rimasto limitato all’accesso a piccole realtà a soffitto, come quello dei corpi illuminanti. Tuttavia, con l’arrivo dei grandi impianti di condizionamento, riscaldamento e trattamento dell’aria, problematiche come le enormi dimensioni delle aperture e la convivenza con condense e piccoli sversamenti sono diventate all’ordine del giorno, rendendo del tutto inadatti sia il cartongesso, che oltre a non poter raggiungere tali formati si macchia in presenza di liquidi, sia il legno, che gonfia in caso di contatto con l’acqua.

Materiali innovativi: stratifica di alluminio

La necessità di un prodotto che soddisfacesse i requisiti di peso e dimensioni, mantenendo comunque una perfetta planarità sui grandi formati, di resistenza all’acqua ed alle escursioni termiche hanno portato RasoParete a studiare e brevettare il sistema botola con anta in stratifica di alluminioQuesto materiale è capace non solo di raggiungere dimensioni enormi (4x2m sull’anta singola), ma anche di sopportare escursioni termiche da -30° a +60°, senza risentire minimamente del contatto coi liquidi.

 L’impiego di questo materiale ha permesso di risolvere tutte le problematiche legate all’utilizzo degli altri, permettendo di intervenire dove essi non riuscivano ed eliminando la possibilità di essere danneggiato, con un’aspettativa di vita incredibilmente più lunga.

La maggiore resistenza e lavorabilità della stratifica di alluminio ha poi permesso applicazioni ancora maggiori, come la possibilità di chiudere un soffitto senza sacrificare l’illuminazione, che può essere montata direttamente sull’anta, la preservazione del ricircolo dell’aria grazie ad asole, persiane e griglie realizzate direttamente sulla botola.

Le caratteristiche tecniche del prodotto hanno poi permesso il suo utilizzo nelle situazioni di estrema mancanza di spazio in altezza, riuscendo ad inserirsi in tutte le intercapedini fino ad un minimo di 3cm, ma anche dividendo in più ante, racchiuse nello stesso telaio, una singola apertura.